GALILEI
Galilei dimostrò la verità della teoria eliocentrica copernicana la quale non è in contrasto con la Bibbia in quanto fede scienza hanno competenze e linguaggi differenti. Critico il principio di autorità che determinò un sapere astratto caratterizzato da finalismo ed essenzialismo, il” mondo di carta”. Galley, inoltre, lavoro al metodo scientifico articolato in
1. “senza te esperienze”
c'è l'esperienza compiute mediante i sensi chiamato un momento osservativo induttivo
2. “necessarie dimostrazioni”
cioè i ragionamenti condotti su base logica o matematica nominato momento ipotetico deduttivo
3. cimento o verifica
nonché la prova dei ragionamenti scientifici attraverso procedure sperimentali
Galileo mise in rilievo il fatto che le scritture necessitano di una corretta interpretazione: per farsi capire dal pubblico incolto a cui volevano insegnare la verità religiosa, gli scrittori sacri sostanziava infatti il loro messaggio di esempi ed espressioni semplici o utilizzarono immagini allegoriche e metafore. Le loro affermazioni, pertanto, non potevano essere prese alla lettera, perché in tal modo si dovrebbero riconoscere in esse molte ingenuità e si incorrerebbe in errori e fraintendimenti. Le sacre scritture, anche quando hanno incidentalmente parlato del mondo fisico, l'hanno fatto utilizzando quel medesimo linguaggio figurato che talvolta hanno impiegato per parlare di Dio e delle verità più alte. Il loro obiettivo è infatti quello della salvezza spirituale, non dell'indagine rigorosa della natura, e pertanto e se non si curano dei puri e ristretti significati delle parole, ma ne cercano la massima espressività al fine di far meglio comprendere la verità di fede. Galileo passo quindi a puntualizzare il suo pensiero, giungendo a sostenere che se l'esperienza e la ragione dimostrano le teorie che contrastano con le scritture, ciò non deve creare scandalo in quanto il testo sacro non è vincolato al rigore espressivo, utilizzando un linguaggio figurato. Le leggi di natura, invece, sono caratterizzate dalla necessità e quindi non lasciano margini di interpretazione. In esse, peraltro, è possibile scorgere la medesima azione divina
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